Aldo Pompermaier - attività politica e istituzionale | ||||||||
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Trento, 3 giugno 2013 Sapremo nel voto di ballottaggio del prossimo 9 giugno chi governerà Pergine Valsugana nei prossimi due anni, con quali consensi e con quali programmi: la sfida è ancora aperta. Si possono tuttavia già ora fare alcune considerazioni sul voto di Pergine e trarre delle indicazioni in vista delle provinciali di ottobre. Eravamo stati facili profeti nell’affermare che il centrosinistra autonomista diviso non avrebbe avuto possibilità di vittoria al primo turno. E così puntualmente si è verificato. Gli elettori non amano i personalismi, la litigiosità e la poca trasparenza. Il nostro impegno, come Verdi, era stato, fino all’ultimo, speso nel tentativo di tenere unita la coalizione uscente, nonostante le difficoltà che avevano provocato lo scioglimento anticipato del Consiglio comunale con le dimissioni del sindaco, precedute dalle dimissioni di due assessori. Purtroppo non siamo stati ascoltati dagli altri partner. Ora c’è ancora qualche giorno a disposizione per riflettere e, possibilmente, rimediare all’errore compiuto al primo turno. Serve, da parte di tutti, molto senso di responsabilità. Un segnale allarmante è l’alto tasso di astensione e disaffezione dell’elettorato (circa un terzo degli aventi diritto), anche in territori dove la partecipazione popolare è sempre stata elevata, così come alta è sempre stata l’attenzione per il governo della cosa pubblica. È un’ulteriore conferma, purtroppo, di un trend nazionale. Questo è un aspetto su cui chiunque abbia a cuore la democrazia, a prescindere dalle proprie opzioni politiche, dovrebbe riflettere. E l’unica soluzione sta nello sforzo comune di aprire le istituzioni democratiche ad una maggior partecipazione e ad un maggiore coinvolgimento dei cittadini, abbassando il tasso di litigiosità. Non è stata inoltre una scelta saggia, fatta con legge regionale, quella di ridurre il numero dei rappresentanti per contenere i costi della politica. Sarebbe stato molto meglio risparmiare tagliando ulteriormente compensi e gettoni per gli eletti, senza tuttavia ridimensionare la rappresentanza. Per i Verdi il pluralismo è un valore che va salvaguardato. Come anche le recenti vicende nazionali dimostrano, la governabilità non si garantisce riducendo la democrazia e la partecipazione. Ma non ci sono solo note negative e preoccupanti. Il voto di domenica 26 maggio ha “stoppato” una deriva verso demagogia e populismo, che a febbraio si era registrata in modo vigoroso. Mi riferisco in particolare, ma non solo, al forte ridimensionamento del M5S di Grillo, che nelle elezioni politiche aveva fatto registrare un numero molto elevato di consensi. Non si tratta – come del resto hanno autorevolmente evidenziato molti commentatori – solo di inesperienza, di mancato radicamento territoriale, di poche risorse. Credo che sia stata penalizzata, da un lato, l’improvvisazione e, dall’altro, la genericità e contraddittorietà delle proposte programmatiche. Una forza politica che non si limiti a cavalcare solo la protesta (anche legittima) ha il dovere di dare indicazioni e proporre delle scelte per risolvere i problemi. Questo purtroppo manca al M5S, capace di convogliare la protesta, ma inconcludente quando si tratta di fare scelte concrete. Lo si è già visto sul piano nazionale in questi mesi e gli elettori ne hanno tratto le conseguenze alla prima occasione utile, non solo a Pergine ma in tutta Italia. Un segnale, del resto, era già venuto anche dalle elezioni in Friuli-Venezia Giulia, solo poche settimane fa. Da ultimo vorrei commentare con soddisfazione il risultato dei Verdi. La lista dei Verdi e Democratici del Trentino è l’unica - a parte le civiche che sono espressioni tipicamente locali – che, malgrado sia aumentata l’astensione, è cresciuta sia in termini percentuali che in valori assoluti, passando dal 2,9 % del 2009 al 4,32 % del 2013. E questo è accaduto pur in presenza di liste fortemente concorrenti anche sul piano programmatico. I Verdi a Pergine sono in Consiglio comunale da molte consiliature ed il loro impegno sui temi sociali ed ambientali è conosciuto. Nel loro giornale elettorale hanno evitato facili slogan, e si sono invece rivolti a tutti i cittadini sia con un rendiconto dettagliato dell’attività svolta e delle conquiste ottenute nelle precedenti consiliature, sia con puntuali e positive proposte programmatiche. Domenica 26 maggio molti nuovi elettori hanno dimostrato di apprezzare il nostro lavoro e questo per noi è uno stimolo a continuare nel nostro impegno quotidiano, aperti al dialogo ed al confronto con tutti. Aldo Pompermaier |
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